Origine: АrсhDаilу
Splash Lab LA Showroom / McLaren Excell
Descrizione testuale fornita dagli architetti. Lo scopo generale del brief era quello di creare lo showroom di punta di The Splash Labs negli Stati Uniti all’interno di un’unità industriale degli anni ’30. Lo Splash Lab voleva creare qualcosa di unico che risuonasse con la loro passione per il design, l’esperienza e l’esplorazione. Erano, tuttavia, di mentalità aperta su come questo intento potesse essere comunicato come opera di architettura.
Lo spazio era necessario per mostrare i prodotti di The Splash Lab, ma era altrettanto importante creare uno spazio che riecheggiasse i principi del marchio: l’enfasi sull’alta qualità e sul design innovativo, l’importanza della materialità e il modo in cui questi possono contribuire positivamente all’esperienza del consumatore e migliorare il valore del marchio. Ciò si otterrebbe sviluppando un ambiente in cui l’intervento architettonico e le qualità tattili dei prodotti di The Splash Lab convivono in armonia, celebrando l’incontro di prodotti, materiali e architettura, dove la presenza di ciascuno rafforza l’altro. Volevamo deviare dal formato tipico dello showroom; le aree espositive dovevano sentirsi parte integrante dell’architettura dello spazio e non ripensamenti all’interno di un involucro concepito in modo indipendente.
Le varie funzioni dello showroom sono identificabili attraverso una sottile gerarchia di posizionamento, materialità e prodotto, che si traduce in una chiara comprensione dello showroom e di ciò che offre. Abbiamo introdotto una serie di inserimenti monumentali che creassero un’esperienza d’uso evocativa, stabilendo una chiara gerarchia spaziale all’unità. Il progetto doveva avere sufficiente tattilità per ottenere il peso e la presenza necessari per stabilire questa identità, ma senza competere con il tessuto edilizio esistente.
Esisteva una disconnessione visiva tra l’area d’ingresso e la galleria principale a causa della disposizione modificata dell’edificio: l’asse visivo era stato interrotto. Ristabilire questo asse è diventata una considerazione chiave nello sviluppo del concetto di spazio. Sentivamo fortemente che l’asse doveva tradursi in un momento di rivelazione, l’inizio di un viaggio attraverso lo spazio e il punto di orientamento di ritorno. I quattro interventi monumentali stabiliscono sei aree distinte, ciascuna separata da un grande arco.
L’arco del ‘portale’ d’ingresso segna l’inizio del percorso ed è il passaggio dalla zona d’ingresso alla galleria. È posizionato in modo da oscurare l’asse visivo fino al momento dell’ingresso nella galleria. Gli archi si allineano lungo l’asse e suggeriscono un tema di spiritualità e purificazione rituale. Proprio come una chiesa o una cattedrale, gli interventi stabiliscono una semplice strutturazione dello spazio. Per continuare l’analogia, dal nartece si accede a una navata centrale affiancata da due navate laterali.
C’è un transetto con un tavolo scultoreo in acciaio come altare centrale, che ha lo scopo di incoraggiare la partecipazione attraverso mostre interattive e seminari formali. Un’abside a tre arcate fornisce il punto focale assiale e segna la fine del percorso, mentre uno schermo divide le aree pubbliche del ‘culto’ dello showroom dall’area privata del ‘coro’ del personale – o, in questo caso, delle sale riunioni – contribuendo a stabilire una chiara soglia tra spazi pubblici e privati.
Questo formato semplice e senza tempo fornisce l’ambientazione per mostrare The Splash Lab. La gamma di materiali tenui è stata selezionata con l’intenzione di consentire all’utente di apprezzare meglio le qualità di luce, proporzione e superficie, consentendo al contempo ai prodotti The Splash Lab di essere al centro dell’attenzione. L’esplorazione delle relazioni tettoniche tra i materiali e la sperimentazione con le trame superficiali sono diventate un obiettivo importante del nostro approccio materico.
Per migliorare l’aspetto monumentale degli inserti abbiamo optato per una pila di mattoni di formato danese incollata con un’applicazione di malta tedesca “Ziegal Geschlammt” – che significa “coperto” o “copertura pesante”. Questo processo sfuma il ritmo unitario dei mattoni per creare una superficie monolitica. Un plinto in cemento fa apparire le strutture in mattoni a terra dando la sensazione che siano sempre state fondate sul pavimento in cemento esistente, e c’è piacere nel rapporto tra la muratura grezza (permanente) della struttura e l’intonaco liscio (temporaneo) dei fondali espositivi.
Origine: АrсhDаilу