Origine: АrсhDаilу
Complesso Sanitario Facoltà di Architettura, Design e Arti dell’Università Nazionale di Asunción / Alberto Martinez + Guido Villalba + Yago García + tda
Un creatore è una persona che trova aspetti sconosciuti in qualcosa di noto. Ma soprattutto è un esageratore. Ernesto Sabato.
Nell’ambito del Concorso Preliminare Nazionale indetto dalla Facoltà di Architettura, Design e Arte dell’Università Nazionale di Asunción, in Paraguay per un blocco di spazi sanitari, ci siamo impegnati a esagerare.
CONCETTO. L’astrazione è servita da innesco quando abbiamo immaginato tre rocce posizionate strategicamente per definire un nuovo spazio. Un interstizio tra la massa costruita dell’adiacente auditorium e il paesaggio arboreo che lo circonda. Queste rocce sono direttamente correlate alla scelta del materiale della proposta, terra battuta. Gli elementi sono un podio, tre rocce e un piano di copertura.
STRUTTURA. La sfida di concepire una roccia artificiale in maniera onesta richiede una ricerca geometrica esaustiva, un processo chiaro, preciso e, soprattutto, intelligente. In Paraguay, la mancanza di industrializzazione fa sì che il lavoro artigianale diventi un percorso rilevante piuttosto che un limite. Come costruire un volume a doppia curvatura con terra battuta? Come trasgredire la gravità con una tecnologia sviluppata storicamente per lavorare in verticale e in compressione?
Pensare a elementi costruttivi al di fuori del loro particolare contesto aumenta l’immaginazione. Gli Inuit costruiscono igloo con l’acqua, noi ripensiamo lo spazio con la terra dal cuore delle Americhe. Inizialmente, abbiamo proposto un sistema di prefabbricazione a 5 moduli con una geometria particolare e con una varietà di combinazioni con cui siamo riusciti a costruire una molteplicità di definizioni formali e spaziali.
QUESTIONE. Un podio di contenimento in pietra grezza, muri portanti in terra rossa con tecnologia terra battuta e soletta in cemento a vista. L’onestà brutale è presunta dalla concezione di manutenzione zero.
All’interno, la luce viene dall’alto. Le perforazioni nella lastra garantiscono un’illuminazione soffusa e piacevole e una ventilazione naturale. Le porte sono realizzate in legno a bassa densità lavorato con la tecnica di combustione giapponese vecchia di oltre trecento anni chiamata Shou Sugi Ban, che consente l’accessibilità e la ventilazione. Il tutto è un esempio di pertinenza, ottimizzazione delle risorse, intelligenza collettiva, astrazione e atemporalità. Una delicata dimostrazione di esagerazione.
Origine: АrсhDаilу