Origine: АrсhDаilу
“Ball Theatre -The Party’s Not Over:” Il Padiglione Francia alla Biennale di Architettura di Venezia 2023 è a cura di Muoto & Georgi Stanishev
Il progetto “Ball Theatre – La festa non è finita” è stato scelto per rappresentare il Padiglione Francia alla 18. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. In risposta al mondo del pensiero e della sperimentazione proposto dal tema di Lesley Lokko “Il laboratorio del futuro”, il team francese mira a creare un luogo di celebrazione e sperimentazione collettiva trasformando il padiglione in uno spazio performativo. Il team curatoriale è composto da Muoto, uno studio di architettura fondato a Parigi da Gilles Delalex e Yves Moreau, in collaborazione con Georgi Stanishev e Clémence La Sagna per la scenografia, il curatore associato Jos Auzende e Anna Tardivel per la programmazione. Il padiglione sarà aperto dal 20 maggio al 26 novembre 2023.
La mostra “Ball Theatre” invita i visitatori a vivere un’esperienza sensoriale e un’architettura teatrale creando una scenografia di vista e suono. L’installazione sferica è pensata per diventare un luogo di immersione e sperimentazione. Ogni mese, ricercatori, studenti, artisti e pensatori abiteranno lo spazio per una settimana, trasformando il Padiglione in un luogo di celebrazione e discussione. Il progetto propone un teatro a forma di globo ricoperto da uno strato di alluminio argentato. Lo scopo di questa scenografia è quello di ospitare un palcoscenico in cui gli artisti e il pubblico possano interagire. L’intervento si estende alle sale attigue, dove oggetti riciclati e recuperati riflettono un sentimento di speranza e nostalgia, il desiderio di ricostruire un futuro ancorato al passato.
In momenti specifici durante la Biennale, il Ball Theatre si trasformerà in una vera e propria sala da ballo, ospitando eventi performativi, un cenno alla storia della Ball Culture che si sviluppò ad Harlem a New York City negli anni ’20 e ’30. Queste performance e workshop mirano ad aprire il dibattito su questioni attuali come la fragilità del nostro pianeta, l’eredità coloniale e la rappresentazione dell’identità, delle norme e del genere. Echi del Padiglione saranno creati anche in tutto il mondo per ampliare il suo impatto oltre Venezia. Il progetto è stato scelto attraverso un concorso indetto dall’Institut français per conto del Ministero della Cultura e del Ministero per l’Europa e gli Affari Esteri.
In linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, il Padiglione francese promuove l’architettura leggera e modulare, gli assemblaggi reversibili, la produzione locale e l’uso economico dei materiali. Per questa Biennale, l’Institut français ha utilizzato uno strumento di misurazione a basse emissioni di carbonio per ridurre l’impatto dei suoi progetti. Il Ball Teater, realizzato in legno e acciaio, è creato per essere riutilizzabile e per viaggiare facilmente, in quanto la struttura può essere facilmente montata e smontata. A tutti gli oggetti presenti nel teatro e nelle sale attigue verrà data una seconda vita dopo la chiusura della mostra. L’installazione impiega anche materiali locali e sarà prodotta da artigiani della regione Venezia per ridurre il quantitativo di materiale.
Diversi altri paesi hanno anche annunciato i loro curatori e contributi per la 18a edizione della Biennale di Architettura di Venezia. La Svizzera ha annunciato l’intenzione di esplorare la relazione territoriale tra loro e il loro vicino ai Giardini: il Venezuela. Il Padiglione dei Paesi Nordici, curato da Joar Nango, porta a Venezia un frammento della cultura indigena Sámi; mentre i curatori italiani stanno organizzando una serie di mostre minori per presentare le particolarità del contesto italiano. Oltre ai padiglioni nazionali, la Biennale di Architettura di Venezia comprende anche la mostra internazionale, curata dal curatore della Biennale, Lesley Lokko, insieme a numerosi altri eventi collaterali.
Origine: АrсhDаilу